Il modo in cui le imprese pubbliche e le amministrazioni locali rapportano l’energia sta cambiando notevolmente. La combinazione tra caro energia, nuovi incentivi e obiettivi di decarbonizzazione sta portando queste realtà a individuare nuove strategie.
In questo scenario, le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) rappresentano uno dei modelli più interessanti da perseguire. Infatti, queste comunità non solo producono energia da fonti rinnovabili e sostenibili, ma la condividono tra i partecipanti, generando in questo modo benefici economici e ambientali su scala territoriale.Di seguito approfondiamo che cosa sono effettivamente le comunità energetiche rinnovabili e, in particolare, come Comluce, la comunità proposta da Novapower, può essere lo strumento giusto per la tua realtà.
Che cos’è una comunità energetica rinnovabile
Una CER è un insieme di soggetti che possono essere cittadini, imprese, enti pubblici e, talvolta, anche associazioni. Questo insieme di soggetti decide di autoprodurre energia rinnovabile, per poi consumarla e condividere l’eventuale surplus all’interno della stessa comunità.
In sostanza, queste comunità realizzano alcune azioni fondamentali:
- Alcuni membri installano uno o più impianti a fonte rinnovabile, quasi sempre fotovoltaici.
- L’energia prodotta viene utilizzata direttamente dai produttori.
- L’energia in eccesso viene messa in comune e condivisa con gli altri membri della comunità, che ne beneficiano tramite incentivi economici e riduzioni di costo.
La CER, dunque, non sostituisce il tradizionale fornitore di energia, ma si affianca ad esso. L’energia condivisa genera una tariffa premio e una serie di vantaggi che si sommano alle politiche di efficienza energetica già in atto.
Come funziona una CER in concreto
Dal punto di vista operativo, una CER si basa su quattro pilastri principali:
- Impianti di produzione
Le comunità energetiche rinnovabili si fondano su impianti di produzione, tipicamente fotovoltaici, installati su coperture aziendali, tetti di edifici pubblici o altre aree disponibili. La potenza di questi impianti viene dimensionata analizzando i consumi dei futuri membri della comunità, con l’obiettivo di massimizzare l’energia condivisa e ottenere la migliore produzione possibile. - Membri produttori e membri consumatori
I membri di una CER si dividono tra produttori e consumatori. Alcuni soggetti sono produttori, ovvero dispongono di un impianto o di una quota di esso per generare energia rinnovabile. Altri membri, invece, sono consumatori: partecipano alla comunità per beneficiare dell’energia condivisa e degli incentivi, anche senza possedere un impianto dedicato. - Regole di ripartizione dei benefici
La CER definisce criteri chiari per distribuire i vantaggi economici derivanti dall’energia condivisa, come tariffe premio, contributi o risparmi. I benefici vengono ripartiti tra i membri in base ai consumi, alle quote di partecipazione e alle strategie di sviluppo del progetto. - Gestione tecnica e amministrativa
Qualcuno deve occuparsi del monitoraggio degli impianti, della gestione dei flussi energetici, del rapporto con il GSE e delle pratiche relative a incentivi e contributi. Per questo motivo, molte CER nascono in partnership con operatori specializzati.
Novapower è uno di questi: da anni assiste consumatori e produttori, seguendo l’intera filiera, dalla progettazione alla gestione operativa, anche attraverso la propria comunità energetica Comluce.
Perché una CER è interessante per un’impresa
Per un’azienda, entrare in una comunità energetica rinnovabile non è solo una scelta green, ma una leva strategica su più livelli:
- Stabilità e prevedibilità dei costi
Parte dei costi di un’azienda deriva dal consumo energetico. Una CER consente di compensare parte di questi oneri grazie all’energia condivisa e agli incentivi dedicati, riducendo così la volatilità delle bollette nel medio-lungo periodo. - Accesso a incentivi dedicati
Il quadro normativo attuale prevede tariffe premio sull’energia condivisa e, in alcuni casi, la possibilità di accedere a contributi a fondo perduto per nuovi impianti fotovoltaici, soprattutto se collocati in comuni a bassa popolazione. - Valorizzazione ESG e reputazione aziendale
Partecipare a una comunità energetica dimostra un impegno concreto sui temi ambientali, sociali e di governance (ESG), migliorando la reputazione aziendale verso clienti, partner e istituti di credito. - Impatto sul territorio
Una comunità energetica è, per definizione, un progetto territoriale. Crea valore locale coinvolgendo cittadini, imprese e amministrazioni, contribuendo allo sviluppo di una filiera energetica locale e di nuove competenze.
Aspetti critici da valutare e ruolo del consulente
Accanto ai vantaggi, ci sono alcuni aspetti che un’impresa deve analizzare con attenzione prima di aderire a una CER:
- Analisi dei profili di consumo: una comunità è tanto più efficiente quanto più i profili dei membri sono complementari (es. aziende attive di giorno e residenziali la sera). Serve uno studio accurato di carichi, orari e stagionalità dei consumi.
- Dimensionamento degli impianti: un impianto troppo grande può ridurre la redditività, uno troppo piccolo può limitare la potenzialità della comunità. Serve quindi un business plan energetico e finanziario preciso.
- Governance e regole interne: ogni comunità deve avere statuti e accordi chiari per la ripartizione dei benefici e le modalità di ingresso e uscita dei membri.
- Aspetti normativi e fiscali: la disciplina delle comunità energetiche è in continua evoluzione e coinvolge normative energetiche, civilistiche e fiscali.
Per questo motivo, avere al proprio fianco un partner esperto come Novapower può rappresentare la scelta ideale per la tua azienda.
Comluce – La comunità energetica promossa da Novapower
In questo contesto generale si inserisce Comluce, la comunità energetica promossa da Novapower.
Comluce riunisce cittadini, imprese e amministrazioni locali con l’obiettivo di produrre, condividere e consumare energia rinnovabile in modo collaborativo, trasformando l’energia in un vero motore di sviluppo territoriale.
Comluce nasce dalla visione che l’energia solare non debba essere solo prodotta, ma anche condivisa tra più membri. In questo modo, il fotovoltaico diventa non solo una tecnologia di produzione, ma anche uno strumento di cooperazione e valore condiviso per il territorio e per la crescita delle imprese.
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